Introduzione alla Psicosomatica
La Psicosomatica, che solo dal nome sembra evocare chissà quali fantasmi freudiani, altro non è che una disciplina della globalità. Mi spiego meglio: così come l’Organizzazione Mondiale della Sanità ha definito la salute come “stato di completo benessere fisico, psichico e sociale” adottando una visione olistica (cioè totale) dell’essere umano, allo stesso modo la Psicosomatica studia come i suddetti 3 elementi (fisico, psichico e sociale), in stretta relazione tra loro, utilizzano il corpo come canale per comunicarci qualcosa.
Quando un sintomo si affaccia nella nostra quotidianità subito lo riconosciamo come qualcosa che appartiene al nostro corpo, talvolta ci permette di percepire in maniera amplificata e più consapevole quella specifica parte del corpo che ne viene colpita, ma allo stesso tempo rompe i nostri equilibri, ad esempio causandoci dolore o rendendoci difficile compiere certe azioni.
La nostra risposta immediata è “devo eliminarlo” per tornare subito alla normalità. Questo momento di crisi è in realtà una grande occasione: spezza i vecchi equilibri e crea le condizioni per una nuova dimensione esistenziale, creando un terreno fertile per l’introspezione ed il recupero della nostra identità profonda. In quest’ottica la malattia, il sintomo, non sono qualcosa di terribile e insensato bensì un’occasione di crescita e di conoscenza interiore, in quanto veicolano messaggi provenienti da un livello più profondo con il quale risulta necessario entrare in contatto.
La Psicosomatica adotta una visione dell’uomo fondata sia sul metodo scientifico che su un’interpretazione simbolica degli “eventi” corporei, che vengono considerati come una chiave di accesso all’essenza profonda della persona. Lo scopo è favorire lo sviluppo di una consapevolezza nuova della vita e della malattia, per cui il sintomo diventa uno strumento di crescita e la malattia un’esperienza necessaria all’evoluzione.
<<Quando la guarigione è possibile l’esperto in psicosomatica può offrire consapevolezza, strumenti di crescita, di guarigione e di sostegno, aiutando la persona a prendere consapevolezza di sé e dello squilibrio patologico, e a comprendere come cambiare la propria vita così da passare da uno stato di squilibrio e blocco ad uno stato di armonia>> (C. Carloni, 2014).
Il termine stesso “psicosomatica” indica la branca della medicina che si occupa dei disturbi organici riconducibili a un’origine psicologica data la mancanza di lesioni anatomiche o difetti funzionali alla base. Allo stesso tempo però rimanda ad una visione unitaria della persona, in cui mente e corpo sono strettamente connessi, per cui talvolta la malattia può manifestarsi a livello organico come sintomo e a livello psicologico come disagio.
Per chi avesse voglia di approfondire il tema scriverò altri articoli più specifici in futuro ed il 26 Novembre presso l’Accademia Toscana del Benessere si terrà una giornata seminariale in proposito.
Dr.ssa Benedetta Bartoli